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martedì 19 maggio 2009

L'Huffington post e il fondo per il giornalismo investigativo

Sarà per questa propensione a colmare i vuoti di un’informazione stagnante, che l’Huffington Post, nato nel 2005 come blog e oggi annoverato tra i più noti giornali online, con 20 milioni di utenti unici mensili, non risente degli effetti della crisi che sta mettendo a dura prova l’industria dei giornali.
Infatti, nel presentare la nascita del Fondo per il Giornalismo investigativo, la direttrice Arianna Huffington spiega molto bene come una delle preoccupazioni più forti per il settore è la possibile scomparsa del giornalismo d’inchiesta, dovuta ai drastici tagli delle redazioni. Mai come adesso, però, diventa indispensabile preservare il buon giornalismo che ha sempre giocato un ruolo fondamentale per la nostra democrazia.
Nasce così l’Huffington Post Investigative Fund: 1,75 milioni di dollari a sostegno di reporter e freelance, ma anche giornalisti licenziati o costretti al prepensionamento, che hanno ancora le loro storie da proporre. L’iniziativa vede la collaborazione di The Atlantic Philanthropies, il Centro per il Giornalismo investigativo della Columbia University e Jay Rosen, professore alla New York University, con cui Arianna Huffington lanciò OfftheBus, un esperimento di giornalismo partecipativo per seguire l’ultima la campagna elettorale Usa.“I pezzi sviluppati dal Fondo” prosegue Arianna Huffington ”copriranno l’intero arco dalle inchieste approfondite a brevi notizie di immediata attualità e saranno presentati con diversi media, compresi testi, audio e video. E, nello spirito open source del web, tutti i contenuti prodotti dal Fondo saranno a disposizione di chiunque voglia pubblicarli”. Quindi, nessun marchio di esclusiva, ma un servizio a favore della colletività.

La notizia è del 31 marzo scorso, ma credo sia di attuale interesse.
(Fonte: Penne digitali)

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