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martedì 7 luglio 2009

Cina: la rivolta nello Xinjiang

Vi pubblico un articolo di Repubblica con un filmato, riguardanti la rivolta nello Xinjiang in cui sono morte ben 156 persone di etnia Uiguri (musulmani) negli scontri con la polizia. Ora scendono in strada anche gli appartenenti all'etnia Han (in minoranza nella zona, ma in maggioranza nel paese) che pur erano stati i primi ad accendere la miccia quando alcuni di loro hanno attacato esponenti dell'etnia Uiguri e uccisi due, scatenando così la rivolta e gli scontri che hanno fatto versare il sangue di appunto 156 uomini.

Ecco l'articolo:

Si alza la tensione in Cina. Centinaia di cinesi di etnia Han, maggioritaria, hanno marciato oggi armati di bastoni, vanghe e machete verso il centro della città di Urumqi, la capitale della provincia del Xinjiang, dove nei giorni scorsi si sono verificati violenti scontri fra manifestanti di etnia Uiguri e forze dell'ordine, costati la vita a 156 persone. I manifestanti, che intendevano dirigersi verso la centrale piazza del popolo, sono stati fermati dalla polizia, che ha usato lacrimogeni per disperdere la folla. Secondo il corrispondente della France Presse sul posto, vogliono vendicarsi delle violenze subite domenica dalla loro comunità ad opera degli Uiguri, etnia musulmana turcofona maggioritaria in questa regione, ma minoritaria nel Paese.

Questa mattina, nella stessa città, almeno 200 persone di etnia Uiguri, in prevalenza donne, sono scese in strada per chiedere notizie dei propri congiunti, arrestati o scomparsi dopo i moti di due giorni fa. La polizia le ha tenute sotto controllo. Non ci sono stati scontri.

Da Mosca, per bocca del portavoce Robert Gibbs, la Casa Bianca ha espresso "profonda preoccupazione" per le vittime della repressione cinese contro la minoranza degli Uiguri. Gibbs ha sollecitato "tutti" nella regione alla "massima moderazione".

Intanto, la polizia della provincia del Guangdong, nella Cina meridionale, ha arrestato 15 persone in relazione all'incidente che ha innescato le violenze di ieri ad Urumqi. Lo scrive oggi l'agenzia Nuova Cina, senza precisare quando siano avvenuti gli arresti. L'episodio al quale si riferisce l'agenzia è avvenuto il 26 giugno, quando operai cinesi di etnia Han hanno attaccato con rudimentali armi il dormitorio degli operai di etnia Uigura originari del Xinjiang, uccidendone almeno due, in una località chiamata Shaoguan.

La spedizione punitiva era stata decisa sulla base di voci, poi risultate false, secondo le quali alcuni giovani uiguri avevano violentato due ragazze Han.

In precedenza Nuova Cina aveva annunciato l'arresto di una sola persona, accusata di aver diffuso le false voci su Internet. I giovani uiguri che hanno dato vita alla protesta sfociata in violenti incidenti domenica scorsa a Urumqi chiedevano un'indagine approfondita sulla vicenda di Shaoguan e la punizione dei colpevoli. Nuova Cina precisa che dei 15 arrestati tre sono "nativi del Xinjiang", mentre gli altri sono "originari del Guangdong".

E il video: